Kreisleriana di R. Schumann e le “figure del corpo”

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  • domenica | 12 February 2017
  • 17:30
  • Ottavanota
  • 02.89658114

CONCERTO-CONFERENZA

Vincenzo Culotta, pianista e relatore

Si è diplomato nel 1998 in pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida di Mario Delli Ponti, perfezionandosi successivamente con Andrea Di Renzo presso la Civica Scuola Abbado (già Accademia Internazionale della Musica) della medesima città. Nel 2002 si è laureato in filosofia teoretica con Carlo Sini presso l’Università degli studi di Milano. Dalla messa in sinergia delle sue passioni di sempre è scaturita un’attività di esecuzione, analisi e comunicazione della musica che da più di un decennio egli svolge attraverso cicli organici di guide all’ascolto, la collaborazione col canale Sky “Classica” Tv come presentatore in video e autore di testi, concerti-conferenza, e la direzione artistica di numerose rassegne musicali.
Da novembre 2016 è dottorando presso il dipartimento di Scienze della Formazione e della Comunicazione dell’Università Bicocca di Milano, con un progetto di ricerca sull’interpretazione musicale in un’accezione estesa come modello formativo nell’ambito dell’Educazione degli adulti.





‘Nelle Kreisleriana di Schumann, non sento in verità nessuna nota, nessun tema, nessun disegno, nessuna grammatica, nessun senso, nulla che permetta di ricostruire una struttura intelligibile dell’opera. No, ciò che sento, sono dei colpi: sento ciò che batte nel corpo, ciò che batte il corpo, o meglio: quel corpo che batte’ (da R. Barthes, Rasch, in L’ovvio e l’ottuso).
Al di là dell’intento provocatorio di questa dichiarazione, il grande semiologo francese coglie in Kreisleriana, con geniale acutezza, l’elemento forse più moderno e sconvolgente dell’opera di Schumann: la manifestazione in suoni della vita di un soggetto che, prima ancora di essere «spirito» o «anima», è corpo vivente (Leib). I diversi, contrastanti, stati e azioni di questo Leib schumanniano sono ciò che la scrittura e l’esecuzione possono esprimere solo forzando e spesso infrangendo gli ordini del discorso musicale.

Ingresso a offerta libera