Tra Simbolo e Mito

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  • lunedì | 2 October 2018
  • 20:15
  • ingresso a offerta libera
  • 02.89658114

martedì 2 ottobre alle h.21:15

Tra Simbolo e Mito

Le liriche per voce e pianoforte di Debussy e Respighi

In occasione del centesimo anniversario della morte di Claude Debussy

La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che son vivi,
una foresta di simboli che l’uomo
attraversa nel raggio dei loro sguardi familiari.

(C. Baudelaire)

Soprano: Cristina Rosa
Pianoforte: Alessandro Nardin

La musica di Debussy e di Respighi si immerge nell’Assoluto, e da esso riemerge, come un «vento che passa e ci racconta la storia del mondo…» (cit. Debussy)
La stagione del Simbolismo esprime in musica un mondo che è oltre il mondo sensibile: non si tratta di una scuola, ma di una visione del mondo, e i due compositori ne rappresentano la più piena attuazione in Francia come in Italia.
Ecco quindi riemergere il Mito, inteso come linguaggio capare di esprimere, al pari della musica, il profondo e autentico legame dell’uomo con il mondo cui appartiene, un mondo che è Natura e Spirito. Di qui, la centralità della figura di Pan, il dio della totalità, metà uomo e metà animale, che rappresenta il tentativo della ragione di guidare la naturalità animale senza pretese di dominio, ma in perfetta simbiosi.
Il programma che proponiamo vuole offrire momenti di connubio tra musica e parole, che si protendono oltre la mera apparenza, pagine che nelle intenzioni degli autori vogliono essere quanto di più lontano da «l’impressionismo esteriore, della musica descrittiva, del sinfonismo» (cit. Respighi), che lascino trasparire «i molteplici movimenti da cui sono nate, e quello che contengono di vita interiore.» (cit. Debussy)

Ottorino Respighi (1879-1936),
Da Deità silvane: Egle e Acqua

Claude Debussy (1862-1918)
Da Fêtes galantes (da Paul Verlaine): Claire de lune

Suite Bergamasque (piano solo)
Proses Lyriques: De rêve

Reverie (piano solo)
Da Cinq poems de Charles Baudelaire: La mort del Amants

Apparition (da Stéphane Mallarmé)
Mandoline (da Paul Verlaine)

Umberto Giordano (1867-1948)
Da Andrea Chenier: La mamma morta